Cartolina sorprendente. Quale immensa emozione ho avuto quando a settembre ho ricevuto la “cartolina”.

Per la verità non ho ancora capito bene chi è.

Da tempo immemore (solo qualche anno fa) non ricevevo più una cartolina.

Quando accadono questi fatti mi ritorna alla mente un caro amico, Domenico, mi raccontava quando e come un giornalista, come Enzo Biagi, scrivesse i suoi articoli.

Enzo scriveva sempre sulla carta da minuta l’articolo, poi apportava le correzioni e solo alla fine lo batteva a macchina da scrivere.

Biagi, non si sarebbe mai sognato di scrivere tutto a macchina; perché si concentrava sempre e solo sui contenuti.

Utilizzare una macchina da scrivere voleva dire portare via le risorse al “pezzo” che stava scrivendo.

Il significato è molto profondo e il giornalista rimarcava il fatto che la scrittura su carta era acquisita da secoli dalla mente e così si poteva esser focalizzata sul contenuto.

anche la Microsoft ha scritto un articolo che parla di questo. Interessante vero.

Alexa Joyes, direttore di Policy, Teaching & Learning, Worldwide Education Microsoft.

”Ci sarà perdonato l’errore commesso qualche anno fa.

– spiega Joyes – quando si pensava che l’umile penna potesse scomparire dal nostro mondo ossessionato dalla tastiera.

In realtà, è evidente che si tratta di uno strumento tuttora indispensabile, così come lo è stato per molte generazioni prima di noi.

Forse, non dovrebbe sorprendere che l’acquisizione e l’interiorizzazione delle nozioni possano migliorare grazie a un gesto naturale, ossia prendere appunti a mano”.

 

cartolina