1. Il segno più evidente dell’umiltà è la prontezza nell’obbedienza.
2. Questa è caratteristica dei monaci che non hanno niente più caro di Cristo
3. e, a motivo del servizio santo a cui si sono consacrati o anche per il timore dell’inferno e in vista della gloria eterna,
4. appena ricevono un ordine dal superiore non si concedono dilazioni nella sua esecuzione, come se esso venisse direttamente da Dio.
5. È di loro che il Signore dice: ” Appena hai udito, mi hai obbedito”
6. mentre rivolgendosi ai superiori dichiara: “Chi ascolta voi, ascolta me”.
7. Quindi, questi monaci, che si distaccano subito dalle loro preferenze e rinunciano alla propria volontà,
8. si liberano all’istante dalle loro occupazioni, lasciandole a mezzo, e si precipitano a obbedire, in modo che alla parola del superiore seguano immediatamente i fatti.
9. Quasi allo stesso istante, il comando del maestro e la perfetta esecuzione del discepolo si compiono di comune accordo con quella velocità che è frutto del timor di Dio:
10. così in coloro che sono sospinti dal desiderio di raggiungere la vita eterna.
11. Essi si slanciano dunque per la via stretta della quale il Signore dice: “Angusta è la via che conduce alla vita”;
12. perciò non vivono secondo il proprio capriccio né seguono le loro passioni e i loro gusti, ma procedono secondo il giudizio e il comando altrui; rimangono nel monastero e desiderano essere sottoposti a un abate.
13. Senza dubbio costoro prendono a esempio quella sentenza del Signore che dice: “Non sono venuto a fare la mia volontà, ma quella di colui che mi ha mandato”.

Questa parte della Regola viene letta dai monaci in queste date:

22 gennaio

23 maggio

22 settembre