49. Il sesto grado dell’umiltà è quello in cui il monaco si contenta delle cose più misere e grossolane e si considera un operaio incapace e indegno nei riguardi di tutto quello che gli impone l’obbedienza,
50. ripetendo a se stesso con il profeta: “Sono ridotto a nulla e nulla so; eccomi dinanzi a te come una bestia da soma, ma sono sempre con te”.

Questa parte della Regola viene letta dai monaci in queste date:

3 febbraio

4 giugno

4 ottobre