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È lecita la riproduzione di contenuti o approfondimenti scaricati da siti a pagamento?

Stando agli aspetti puramente formali, riportare (purché integralmente e senza modifiche) del materiale di altri, lecitamente pubblicato e di libero accesso a tutti, può essere tradotto e riportato ovunque, se è citato l’autore e la fonte da cui discende. Pertanto, la proprietà intellettuale resta attribuita al merito di chi l’ha scritto e la fonte da cui discende rimane indiscutibilmente l’editore che ne ha permesso la pubblicazione; sempre che l’autore o l’editore non abbiano espressamente vietato la diffusione in qualsiasi mezzo (in questo caso l’onere dei siti di libero accesso è di scriverlo espressamente).
Quindi in questo unico caso sarebbe nuovamente vietato la riproducibilità.
Le dispense invece offerte pubblicamente in modo gratuito, tratte da convegni sono di pubblica lettura e quindi non comportano problemi, anzi la diffusione ai fini di studio è sempre gradita e naturalmente lecita. L’unico divieto, fin troppo ovvio, sarebbe farsele pagare. Anche in questo caso però la riproduzione deve essere fedele ed esattamente quella voluta da chi l’ha scritta, che di fatto è il proprietario intellettuale del prodotto ed in un certo senso il responsabile della sua diffusione.

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