una scusa per sbirciare negli occhi e vedere come brillano

una scusa per sbirciare negli occhi e vedere come brillano

Sbirciare negli occhi.

Questa idea nasce con un mare di intenti: far diventare belle le cose brutte; ad esempio:

Trasformare in stelle filanti tutti quelli che prima sembrano errori gravi, con un bel respiro e una manciata di colori.

Chiedere scusa, chiedere per piacere, firmare una dichiarazione di pace.

Dire a una persona che è bella, che è bella così com’è.

(altro…)

Scusa, aiuto, ti amo

Scusa, aiuto, ti amo

Mi ricordo il titolo di una bellissima canzone scritta da una cantautrice italiana: Valeria Rossi. Diceva: Tre parole. Anch’io ho tre parole che mi hanno segnato.

Le tre parole, le lessi su un libro e lo stesso giorno me le sentii dalla voce sicura del mio amico Mauro, alla fine di un corso di formazione realizzato assieme a lui; per questo motivo abbiamo realizzato assieme la slide finale e più o meno riporta queste frasi:

  • Se abbiamo sbagliato a dire qualcosa vi chiediamo SCUSA
  • Quando vi chiediamo AIUTO è perché ne abbiamo bisogno
  • Vi AMIAMO e AMIAMO la vita perché la Vita rimane la cosa più bella che abbiamo.

L’altro giorno un grande personaggio, di cui vado fiero di essere amico, mi ha chiesto scusa. Non me l’aspettavo!

Quando diciamo no e ci facciamo una convinzione tendiamo a non cambiare idea. Anche se abbiamo capito di aver sbagliato, il nostro orgoglio ci impedisce di cambiare idea e di chiedere SCUSA.

Scusa, non dobbiamo chiederlo solo per delle quisquiglie, chiedere scusa è un’opportunità per farci perdonare dal cuore.

Scusa: ho raccolto alcuni aforismi che mi piacevano e vorrei condividerli con te:

  • In alcune famiglie, “per favore” è descritta come la parola magica. Nella nostra casa, tuttavia, è “scusami”.
    (Margaret Laurence)
  • Scusarsi non significa sempre che tu hai sbagliato e l’altro ha ragione. Significa semplicemente che tieni più a quella relazione del tuo orgoglio.
    (Anonimo)
  • L’intelligenza è quella cosa che se chiedi dici “per favore”, se ricevi dici “grazie” e se sbagli chiedi “scusa”.
    (Twitter)
  • Il primo a chiedere scusa è il più coraggioso. Il primo a perdonare è il più forte. Il primo a dimenticare è il più felice.
    (Anonimo)
  • Forse “chiedere scusa” fa la differenza? Lo fa sempre?. E’ solo una parola. Una parola contro un migliaio di azioni.
    (Sarah Ockler)
  • Non saper chiedere scusa è una vetrina che aumenta il prezzo man mano che la guardi
    (Twitter)
  • Il perdono non cambia il passato, ma fa allargare il futuro.
    (Paul Boese)
  • Le uniche azioni corrette sono quelle che richiedono né spiegazioni né scuse.
    (Red Auerbach)
  • Chiedere scusa cancella l’errore ma lascia un alone, e fogli cancellati troppe volte, perdono la capacità di essere scritti ancora
    (Twitter)
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Ciò che mettiamo in gioco alla fine ci viene restituito. Le 17 pecore.

Ciò che mettiamo in gioco alla fine ci viene restituito. Le 17 pecore.

Molto tempo fa un anziano pastore, lasciò in eredità le sue 17 pecore ai tre figli.
Al suo primo figlio lasciò la metà degli animali.
Al secondo figlio un terzo del gregge e il figlio più giovane un nono.
Quando il padre anziano passò a miglior vita i figli cominciarono a negoziare l’eredità promessa.
Al momento di fare i conti, però, ben presto si resero conto che il 17 non si divide per 2, né per 3, né per 9.
Più negoziavano e più i tre fratelli non arrivavano mai a una conclusione per rispettare la decisione del padre defunto.
Decisero di rivolgersi al saggio del paese. Lo incontrarono e dopo aver raccontato la loro storia, il saggio rispose che non sapeva come aiutarli e questi, dispiaciuto, diede loro una pecora con la speranza di contribuire a trovare la soluzione.
Con sorpresa, con la pecora aggiunta, il gregge contava ora 18 pecore.
Il ragazzo più anziano prese le sue 9 pecore (la metà di 18 è 9), il secondo figlio prese le sue 6 pecore (un terzo di 18 è 6), e il ragazzo più giovane prese le sue due pecore (un nono di 18 è 2).

Ma la somma di 9+6+2 è 17 e quindi rimase una pecora in più e i tre fratelli, davanti a tanto stupore, restituirono la pecora al saggio e lo ringraziarono”.

 

Morale: Ciò che mettiamo in gioco alla fine ci viene restituito

 

Il pensiero laterale ci permette di uscire dagli schemi e di ricercare con il nostro inconscio la giusta soluzione. L’inconscio trova sempre un accordo.

Affinità: se lo fanno loro perché non lo possiamo fare anche noi?

Affinità: se lo fanno loro perché non lo possiamo fare anche noi?

Le diversità spesso sono affinità.

Ma se lo fanno loro perché non lo possiamo fare anche noi?

Oggi hai l’occasione di fare qualcosa di speciale che può cambiarti la giornata, la settimana o forse la tua vita. Abbraccia una persona che non conosci e se non ce la fai raccontagli una storia e sarai, a tuo modo, felice di averlo fatto. Questa, per te, sarà un’affinità elettiva.

La differenza tra affinità di coppia e affinità elettiva è nell’eccezionalità della seconda e nel suo non essere “limitata” al rapporto amoroso, ma estendibile a diversi gradi di affinità.

il Mahatma Gandhi (Mohandas Karmchand Gandhi) diceva Tu ed io siamo una cosa sola. Non posso farti del male senza ferirmi.

guarda il video sotto

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Un vecchietto malato venne dimesso dall’ospedale

Un vecchietto malato venne dimesso dall’ospedale

Un vecchietto malato venne dimesso dall’ospedale, perché i medici lo consideravano “spacciato” e vollero che passasse i suoi ultimi giorni in famiglia.

A distanza di qualche mese le sue condizioni fisiche erano inspiegabilmente migliorate, a tal punto che la figlia pensò si trattasse di un miracolo. Scoprì solo in seguito che il padre aveva interpretato le sue dimissioni come segno inequivocabile di guarigione. Questa sua convinzione influì a tal punto da stimolare la sua ripresa biologica. Il rovescio della medaglia avvenne quando l’anziano seppe che il vero motivo era l’opposto e lo credevano senza speranza. Saputo questo, purtroppo, morì dopo qualche settimana.

Questo è il grande potere del silenzio. In ipnosi le pause hanno un ruolo fondamentale.

Volete fare un test? [pausa di tre secondi] Volete attrarre l’attenzione? [pausa di tre secondi]

Fate una domanda e poi silenzio? Contate fino a tre e riprendete la conversazione. Le persone vi seguiranno a bocca aperta.

Le pause sono silenzio assoluto, nessun suono si deve sentire: silenzio profondo e con un taglio netto, secco. Il prolungamento dell’ultima parola nella frase nella frase non è silenzio. [silenzio assoluto: uno, due, tre secondi].

Molte persone non riescono a negoziare bene perché non sono in grado di stare in silenzio.