Il dolore è inevitabile, la sofferenza opzionale.
Le persone possono essere ferite solo da quello a cui danno importanza: evitare la sofferenza può consistere semplicemente nel fare un passo indietro, distaccarsi emotivamente e vedere le cose da un punto diverso.
Richiede poco impegno e poco tempo e vale la pena realizzare questo. Come guida per tale proposito, un altro pensiero buddista, ci dà una pista per iniziare: “Tutto ciò che siamo è il risultato di quello che abbiamo pensato; è basato su nostri pensieri ed è fatto dei nostri pensieri”.
Sii felice perché qualsiasi luogo è qui e qualsiasi momento è adesso.
Pensare al passato non è peccato ma essere eccessivamente preoccupati per il futuro si. Viviamo poco frequentemente il momento presente mentre le nostre vite vanno avanti senza che ne siamo coscienti. Il buddismo ci fa pensare al “qui” ed “ora”. Impariamo , ad essere pienamente presenti, a godere sempre di qualsiasi momento come se fosse unico.
Prenditi cura del tuo corpo così come della tua mente, perché tutto è una cosa sola.
Per raggiungere un vero stato di benessere, è imprescindibile che mente e corpo siano in equilibrio tra loro. Ci concentriamo troppo sull’aspetto fisico e al contrario poco sull’aspetto interiore. Equilibrare, ci aiuterà a sentirci più soddisfatti e coscienti adesso.
Molto meglio mettersi le pantofole che ricoprire di tappeti tutto il mondo.
Per vivere la nostra pace interiore, dobbiamo essere coscienti dei nostri potenziali personali ed imparare a saperli dosare, così come per quanto riguarda i nostri mezzi. In questo modo, vivremo un’autentica crescita ed evoluzione.
Non affliggere gli altri con ciò che causa dolore a te stesso.
Si tratta di una delle massime del buddismo che ci permette di eliminare quasi tutte le leggi e dettami morali della società attuale. Nella religione cristiana si cita: “non fare agli altri ciò che non vorresti venga fatto a te stesso“. In una profonda conoscenza di noi stessi e in una grande empatia nei confronti degli altri e con gli altri possiamo decidere di vivere meglio.
Non è più ricco colui che possiede di più, ma colui che necessita di meno.
Il desiderio di possedere di più, sia sul piano materiale sia su quello emotivo, è la principale fonte di tutte le nostre preoccupazioni e disperazioni. Imparare a vivere con poco e saper accettare tutto quello che la vita ci offre.
Il fatto di desiderare più cose indica mancanza di sicurezza, il sentirsi soli e l’aver bisogno di riempire questi vuoti. Sentirci bene con noi stessi permette di mettere da parte la necessità di non dover dimostrare nulla.
Per comprendere tutto, è necessario dimenticare tutto.
Da bambini impariamo di tutto. Siamo aperti a “tutto” e questo ci rende in grado di capire come funziona il mondo. Non sappiamo giudicare. Siamo fantastici e mano a mano che cresciamo, ci condizioniamo la nostra mente e le norme sociali ci dicono come dobbiamo essere, come dobbiamo comportarci e cosa dobbiamo pensare. Diventiamo incoscienti di noi stessi e perdiamo il senso della nostra vita.
“Nel cielo non c’è distinzione tra est e ovest, sono le persone a creare queste distinzioni nella propria mente per poi pensare che siano vere”.