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Author: adminsito

Capitolo VII – L’umiltà – 55

55. L’ottavo grado dell’umiltà è quello in cui il monaco non fa nulla al di fuori di ciò a cui lo sprona la regola comune del monastero e l’esempio dei

Capitolo VII – L’umiltà – 51, 54

51. Il settimo grado dell’umiltà consiste non solo nel qualificarsi come il più miserabile di tutti, ma nell’esserne convinto dal profondo del cuore, 52. umiliandosi e dicendo con il profeta:

Capitolo VII – L’umiltà – 49, 50

49. Il sesto grado dell’umiltà è quello in cui il monaco si contenta delle cose più misere e grossolane e si considera un operaio incapace e indegno nei riguardi di

Capitolo VII – L’umiltà – 44, 48

44. Il quinto grado dell’umiltà consiste nel manifestare con un’umile confessione al proprio abate tutti i cattivi pensieri che sorgono nell’animo o le colpe commesse in segreto, 45. secondo l’esortazione

Capitolo VII – L’umiltà – 35, 43

35. Il quarto grado dell’umiltà è quello del monaco che, pur incontrando difficoltà, contrarietà e persino offese non provocate nell’esercizio dell’obbedienza, accetta in silenzio e volontariamente la sofferenza 36. e

Capitolo VII – L’umiltà – 34

Terzo grado dell’umiltà è quello in cui il monaco per amore di Dio si sottomette al superiore in assoluta obbedienza, a imitazione del Signore, del quale l’Apostolo dice: “Fatto obbediente

Capitolo VII – L’umiltà – 31, 33

31. Il secondo grado dell’umiltà è quello in cui, non amando la propria volontà, non si trova alcun piacere nella soddisfazione dei propri desideri, 32. ma si imita il Signore,

Capitolo VII – L’umiltà – 24, 30

24. Dobbiamo quindi guardarci dalle passioni malsane, perché la morte è annidata sulla soglia del piacere. 25. Per questa ragione la Scrittura prescrive: “Non seguire le tue voglie”. 26. Se

Capitolo VII – L’umiltà – 19, 23

19. Ci è poi vietato di fare la volontà propria, dato che la Scrittura ci dice: “Allontanati dalle tue voglie” 20. e per di più nel Pater chiediamo a Dio

Capitolo VII – L’umiltà – 10, 18

10. Dunque il primo grado dell’umiltà è quello in cui, rimanendo sempre nel santo timor di Dio, si fugge decisamente la leggerezza e la dissipazione, 11. si tengono costantemente presenti
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