siamo tutti uguali ma qualcuno è più uguale degli altri

siamo tutti uguali ma qualcuno è più uguale degli altri

pdfLa lettura del pensiero – siamo tutti uguali ma qualcuno è più uguale degli altri

Spesso pensiamo di essere diversi, più validi degli altri. E siamo diversi e validi.

Tempo fa ho “visto” un video, un cartone animato, in internet. È famoso. Tutti dovremmo vederlo almeno una volta. È tratto dal romanzo: La fattoria degli animali (Animal Farm) è un romanzo satirico del 1945, scritto da George Orwell.

Mi ha colpito molto una frase che ripeto spesso adattandola ogni volta alla singola situazione e in particolare, quando si tratta di leggere il pensiero delle persone e quando le persone leggono i miei pensieri.

Trovo soddisfazione quando riesco a donare le mie competenze agli altri; è semplicemente fantastico; è in questo modo che cresco.

siamo tutti uguali ma qualcuno è più uguale degli altri

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La parola io – «ih oh, ih oh, ih ho». Giorgio Gaber e la Telephon Company

La parola io – «ih oh, ih oh, ih ho». Giorgio Gaber e la Telephon Company

Una delle più belle canzoni di Giorgio Gaber, tratta dall’album “Io non mi sento italiano”.

Questa canzone racconta l’egoismo nella nostra società, la voglia di accaparrarsi qualsiasi cosa e di diventare famosi a volte anche “disfandosi” della propria identità e dei propri valori. Insomma perdendosi.

A volte la parola io è quella che “fa” l’asino quando raglia, altro non è che un insieme di ragli, suoni acuti e suoni bassi alternati.

«ih oh, ih oh, ih ho».

Le ragioni per cui un asino o chi pronuncia spesso il fonema io possono essere diverse: la fame, la solitudine, qualcosa che non va. Cerca in internet il verso dell’asino:


La New York Telephon Company commissionò uno studio dettagliato sulle conversazioni telefoniche per trovare qual è la parola usata più di frequente. Sapete qual è? “Io”. Fu adoperata ben 3900 volte in 500 conversazioni telefoniche. “Io,io,io.”


Testo della canzone cantata da Giorgio Gaber

La parola io
è un’idea che si fa strada a poco a poco
nel bambino suona dolce come un’eco
è una spinta per tentare i primi passi
verso un’intima certezza di se stessi.

La parola io
con il tempo assume
un tono più preciso
qualche volta rischia
di esser fastidioso
ma è anche il segno
di una logica infantile
è un peccato ricorrente ma veniale.

Io, io, io
ancora io.

Ma il vizio dell’adolescente
non si cancella con l’età
e negli adulti stranamente
diventa più allarmante e cresce.

La parola io
è uno strano grido
che nasconde invano
la paura di non essere nessuno
è un bisogno esagerato
e un po’ morboso
è l’immagine struggente del Narciso.

Io, io, io
e ancora io.

Io che non sono nato
per restare per sempre
confuso nell’anonimato
io mi faccio avanti
non sopporto l’idea di sentirmi
un numero fra tanti
ogni giorno mi espando
io posso essere il centro del mondo.

Io sono sempre presente
son disposto a qualsiasi bassezza
per sentirmi importante
devo fare presto
esaltato da questa mania
di affermarmi ad ogni costo
mi inflaziono, mi svendo
io voglio essere il centro del mondo.

Io non rispetto nessuno
se mi serve posso anche far finta
di essere buono
devo dominare
sono un essere senza ideali
assetato di potere
sono io che comando
io devo essere il centro del mondo.

Io vanitoso, presuntuoso
esibizionista, borioso, tronfi o
io superbo, megalomane, sbruffone
avido e invadente
disgustoso, arrogante, prepotente
io, soltanto io
ovunque io.

La parola io
questo dolce monosillabo innocente
è fatale che diventi dilagante
nella logica del mondo occidentale
forse è l’ultimo peccato originale.
Io.

Credits
Writer(s): Alessandro Luporini, Giorgio Gaberscik
Copyright: Warner Chappell Music Italiana S.r.l.
Lyrics powered by www.musixmatch.com

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guardare e vedere: ho avuto un’idea

guardare e vedere: ho avuto un’idea

Ho un idea? Cosa accade nella nostra mente?

Riflettiamo sul valore della parola idea. Idea ha un significato interessantissimo. Approfondiamo.

Ho scoperto recentemente che idea ha un significato diverso da quello che normalmente le attribuivo. Essa trae le sue origini dal termine greco “vedere”.

Leggete bene la parola “Idea”, usate la e (è) aperta; questo è ciò che consiglia la dizione italiana.

Guardare richiede spesso molta energia e un’attenta analisi dei dettagli.

Vedere ci permettere di vivere un’idea di essere dentro, all’origine di un nuovo percorso.

Vedere e guardare – Differenze
Ecco un appunto di Italiano basato su un’analisi approfondita, argomentato attraverso numerosi esempi, sul diverso significato dei due verbi e sul loro (conseguente) diverso utilizzo.
Vedere e guardare sono verbi dal significato profondamente diverso e non sempre (io direi quasi mai) fungono da sinonimi. Cerchiamo di capire il perché attraverso un semplice esempio:

– In questi giorni ho visto la differenza tra lui e te.
– In questi giorni ho guardato la differenza tra lui e te.

Partiamo dalle sensazioni.
clicca qui e continua a leggere


definizione del verbo guardare presente nel Vocabolario Treccani.it:

«Dirigere gli occhi, fissare lo sguardo su qualche oggetto (non include necessariamente l’idea del vedere, in quanto si può guardare senza vedere, così come si può vedere qualche cosa senza rivolgervi intenzionalmente o coscientemente lo sguardo) […]».


Non importa quello che stai guardando, ma quello che riesci a vedere.
(Henry David Thoreau)


Oggi ho avuto un’idea, una visione, imparerò a donare il potere di vedere il mondo dopo averlo guardato.

Ipnosi e Manipolazione – quale differenza?

Ipnosi e Manipolazione – quale differenza?

Ipnosi e Manipolazione – quale differenza?

la vera differenza tra ipnosi e manipolazione sta nell’obbiettivo finale che l’ipnotista intende raggiungere con il proprio interlocutore, paziente o cliente.

Noto sempre più frequentemente come la pubblicità usi alcune tecniche manipolatorie e comunichi con il potenziale cliente utilizzando una comunicazione manipolatoria. Non so se questo è dovuto all’accrescere del mio bagaglio esperienziale, ma lo noto.

Tempo fa Lorenzo, attento osservatore, mi ha raccontato una storia che ha dell’incredibile.

Una sera, a casa sua, sua mamma ha organizzato una cena con i parenti. Per dolce ha comperato una torta al limone acquistata qualche ora prima al supermercato del suo paese.

Fin qui nulla di particolare.

Quando la sera, per cena, è arrivata la nonna, come omaggio, anche lei ha portato la stessa identica torta al limone. L’evento si fa interessante; molti mi hanno detto: “è stata una coincidenza”.

Quello che invece è accaduto successivamente è stato davvero unico: la zia di Lorenzo si è presentata alla cena con la stessa identica torta al limone della stessa marca delle due precedenti acquistate dalla mamma e dalla nonna di Lorenzo.

Sarebbe incredibile se ciò fosse solo frutto del caso. Potremmo pensare che le tre donne siano state davvero indotte a scegliere quel particolare dolce, dopo aver guardato un messaggio pubblicitario alla televisione del famoso produttore di torte al limone?

Che cosa si intende per manipolazione o ipnotizzazione?

Manipolazione è un processo dove eseguiamo, a volte anche consciamente, un’azione di cui non siamo consapevoli. Ipnotizzazione è il processo con cui prendiamo il nostro potere e permettiamo a noi stessi di far lavorare l’inconscio per il nostro bene positivamente.

Su queste differenze sarei molto lieto di conoscere le tue considerazioni. Scrivi anche tu.

 

 

Manipolazione o Ipnotizzazione?

10 + 4 =

Il tempo e le circostanze possono cambiare

Il tempo e le circostanze possono cambiare

Il tempo e le circostanze possono cambiare in ogni momento.

Quando un uccello è vivo, mangia le formiche. Quando l’uccello e morto, le formiche mangiano l’uccello.

Non sottostimare o ferire nessuno nella vita. Puoi essere potente oggi, ma ricorda: Il tempo è più potente di te!

Un albero serve a creare un milione di fiammiferi. Ma basta un solo fiammifero per bruciare milioni di alberi.

Perciò sii buono e fai cose buone.

Il tempo è la realtà più preziosa che abbiamo e il segreto sta sempre nel donarlo. Solo in questo modo arriveremo alla fine dei nostri giorni senza rimpianti.

Tra qualche tempo mi piacerebbe raccontarti un’altra storia sulla resina degli alberi e quando vuoi puoi sempre regalarmi una tua perla di saggezza. Sarò lieto di condividerla.

Dice il vecchio saggio: chi ha tempo non aspetti tempo.

Metti un post anche tu

5 + 12 =

la “parola” è appannaggio di pochi?

la “parola” è appannaggio di pochi?

Nostra convinzione è che la “ parola ” sia appannaggio di pochi, ma essa è strumento che può essere sfruttato validamente.

Non ignoriamo certo che alcune categorie di persone, insegnanti, avvocati, rappresentanti, ecc., fanno della parola un uso ampio e intenso, ma pensiamo pure che il più delle volte ciò che viene espresso sia affidato solo all’istinto, e che quindi, di sovente, non riesca del tutto efficace.

L’espressione viene viziata dall’ignoranza di come si possano portare più chiari e ben delineati i propri accenti a chi ci ascolta, e di come si riesca, dopo uno studio appropriato, a dare spontaneamente, senza toni falsi, un maggior peso, un valore e un’efficacia migliori a tutte le componenti del discorso.

A tendere insomma più facilmente alle finalità che chi parla si propone di ottenere. Questa finalità diviene poi di importanza determinante quando, per esempio, l’interlocutore di un insegnante non sia un normale soggetto, ma abbisogni di un intervento educativo correttivo.

L’azione principale di chi parla, allora, non dovrà essere intralciata ma favorita dall’eloquio e le ragioni sono facilmente intuibili.

Tuttavia, anche nei normali rapporti tra persone la fruibilità e la correttezza, che noi auspichiamo, recitano un ruolo primario.

Spesso, la coscienza di non riuscire ad essere intesi e capiti con piacere, favore, nitidezza e nel senso giusto, pone del limiti al comportamento di una persona e ne modifica l’atteggiamento nella: vita di relazione.

la magia è nel potere delle parole