1. Se qualche persona facoltosa volesse offrire il proprio figlio a Dio nel monastero e il ragazzo è ancora piccino, i genitori stendano la domanda di cui abbiamo parlato nel capitolo precedente
2. e l’avvolgano nella tovaglia dell’altare insieme con l’oblazione della Messa e la mano del bimbo, offrendolo in questo modo.
3. Per quanto riguarda poi i loro beni, o nella domanda suddetta promettano di non dargli mai nulla, né direttamente né per interposta persona, né in qualsiasi altro modo, e neanche di dargli mai l’occasione di procurarsi qualche sostanza,
4. oppure, se non intendono regolarsi secondo questa prassi e desiderano offrire qualche cosa al monastero per la salute dell’anima loro,
5. facciano donazione dei beni che vogliono regalare al monastero, riservandosene, se credono, l’usufrutto.
6. Così si precludano tutte le vie, in modo da non lasciare al ragazzo alcun miraggio da cui possa esser tratto in inganno e – Dio non voglia! – in perdizione, come ci ha insegnato l’esperienza.
7. La stessa procedura seguano anche i meno abbienti.
8. Quanto a coloro che non possiedono proprio nulla, facciano semplicemente la domanda e offrano il loro figlioletto con l’oblazione della Messa, alla presenza di testimoni.
Questa parte della Regola viene letta dai monaci in queste date:
13 aprile |
13 agosto |
13 dicembre |
Capitolo LXIII – L’ordine della comunità – 10, 19
I più giovani, dunque, trattino con riguardo i più anziani, che a loro volta li ricambino con amore. Anche quando si chiamano tra loro
Capitolo LXIII – L’ordine della comunità – 1, 9
Nella comunità ognuno conservi il posto che gli spetta secondo la data del suo ingresso o l’esemplarità della sua condotta o la volontà
Capitolo LXII – I sacerdoti del monastero – 1, 11
Se un abate desidera che uno dei suoi monaci sia ordinato sacerdote o diacono per il servizio della comunità scelga in essa un fratello degno
Capitolo LXI – L’accoglienza dei monaci forestieri – 6, 14
Se però, quando era ospite si è dimostrato pieno di pretese e di difetti, non solo non dev’essere aggregato alla comunità, ma bisogna dirgli
Capitolo LXI – L’accoglienza dei monaci forestieri – 1, 5
Se un monaco forestiero, giunto di lontano, vuole abitare nel monastero in qualità di ospite e si dimostra soddisfatto
Capitolo LX – I sacerdoti aspiranti alla vita monastica – 1, 9
Se qualche sacerdote chiede di essere ammesso nel monastero, non bisogna affrettarsi troppo ad accogliere la sua richiesta.
Capitolo LVIII – Norme per l’accettazione dei fratelli – 17, 29
Al momento dell’ammissione faccia in coro, davanti a tutta la comunità, solenne promessa di stabilità, conversione continua e obbedienza
Capitolo LVIII – Norme per l’accettazione dei fratelli – 1, 16
Quando si presenta un aspirante alla vita monastica, non bisogna accettarlo con troppa facilità, ma, come dice l’Apostolo: “Provate…
Capitolo LVII – I monaci che praticano un’arte o un mestiere – 1, 9
Se in monastero ci sono dei fratelli esperti in un’arte o in un mestiere, li esercitino con la massima umiltà, purché l’abate lo permetta.
Capitolo LVI – La mensa dell’abate – 1, 3
L’abate mangi sempre in compagnia degli ospiti e dei pellegrini. Ma quando gli ospiti sono pochi, può chiamare alla sua mensa i monaci
Capitolo LV – Gli abiti e le calzature dei monaci – 15, 22
Per la fornitura dei letti poi bastino un pagliericcio, una coperta di grossa tela, un coltrone e un cuscino di paglia o di crine. I letti, però, devono
Capitolo LV – Gli abiti e le calzature dei monaci – 1, 14
Bisogna dare ai monaci degli abiti adatti alle condizioni e al clima della località in cui abitano, perché nelle zone fredde si ha maggiore necessità