zzz Capitolo XIII – Le lodi nei giorni feriali – 12, 14

zzz Capitolo XIII – Le lodi nei giorni feriali – 12, 14

12. Ma l’Ufficio delle Lodi e del Vespro non si chiuda mai senza che, secondo l’uso stabilito, alla fine, tra l’attenzione di tutti, il superiore reciti il Pater per le offese alla carità fraterna che avvengono di solito nella vita comune,
13. in modo che i presenti possano purificarsi da queste colpe, grazie all’impegno preso con la stessa preghiera nella quale dicono: “Rimetti a noi, come anche noi rimettiamo”.
14. Nelle altre Ore, invece, si dica ad alta voce solo l’ultima parte del Pater, a cui tutti rispondano: “Ma liberaci dal male”.

Questa parte della Regola viene letta dai monaci in queste date:

16 febbraio

17 giugno

12   ottobre

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zzz Capitolo XIII – Le lodi nei giorni feriali – 1, 11

zzz Capitolo XIII – Le lodi nei giorni feriali – 1, 11

1. Nei giorni feriali le Lodi si celebrino nel modo seguente:
2. si dica il salmo 66 senza antifona, recitandolo lentamente in modo che tutti possano essere presenti per il salmo 50, che deve dirsi con l’antifona.
3. Dopo di questi, si dicano altri due salmi secondo la consuetudine e cioè
4. al lunedì i salmi 5 e 35,
5. al martedì il 42 e il 56,
6. al mercoledì il 63 e il 64,
7. al giovedì l’87 e l’89,
8. al venerdì il 75 e il 91
9. e al sabato il 142 con il cantico del Deuteronomio, diviso in due parti dal Gloria.
10. In tutti gli altri giorni poi si dica il cantico profetico proprio di quel giorno, secondo l’uso della Chiesa romana.
11. Quindi seguano i salmi di lode, una breve lezione dell’Apostolo a memoria, il responsorio, l’inno, il versetto, il cantico del Vangelo, la prece litanica e così si termina.

Questa parte della Regola viene letta dai monaci in queste date:

15 febbraio

16 giugno

12   ottobre

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zzz Capitolo XII – Le lodi – 14, 17

zzz Capitolo XII – Le lodi – 14, 17

14. Alle Lodi della domenica, prima di tutto si dica il salmo 66 tutto di seguito, senza antifona,
15. quindi il salmo 50 con l’Alleluia,
16. poi il 117 e il 62
17. quindi il cantico dei tre fanciulli nella fornace (il Benedicite), i salmi di lode, una lezione dell’Apocalisse a memoria, il responsorio, l’inno, il versetto, il cantico del Vangelo (il Benedictus) e la prece litanica con cui si finisce.

Questa parte della Regola viene letta dai monaci in queste date:

14 febbraio

15 giugno

15 ottobre

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zzz Capitolo XI – L’Ufficio notturno nelle Domeniche – 1, 13

zzz Capitolo XI – L’Ufficio notturno nelle Domeniche – 1, 13

1. Per l’Ufficio vigilare della domenica ci si alzi un po’ prima.
2. Anche in questo caso si osservi un determinato ordine, cioè, dopo aver cantato sei salmi come abbiamo stabilito sopra ed essersi seduti tutti ordinatamente ai propri posti, si leggano sul lezionario quattro lezioni con i relativi responsori, secondo quanto abbiamo già detto;
3. solo al quarto responsorio il cantore intoni il Gloria e allora tutti si alzino subito in piedi con riverenza.
4. A queste lezioni seguano per ordine altri sei salmi con le antifone come i precedenti e il versetto.
5. Quindi si leggano di nuovo altre quattro lezioni con i propri responsori, secondo le norme precedenti.
6. Poi si recitino tre cantici, tratti dai libri dei Profeti a scelta dell’abate, che si devono cantare con l’Alleluia.
7. Detto quindi il versetto, con la benedizione dell’abate si leggano altre quattro lezioni del nuovo Testamento nel modo già indicato.
8. Dopo il quarto responsorio l’abate intoni l’inno Te Deum laudamus,
9. finito il quale lo stesso abate legga la lezione dai Vangeli, mentre tutti stanno in piedi con la massima reverenza.
10. Al termine di questa lettura tutti rispondano Amen, poi l’abate prosegua immediatamente con l’inno Te decet laus e, recitata la preghiera di benedizione, si incomincino le lodi.
11. Quest’ordine dell’Ufficio vigiliare della domenica dev’essere mantenuto in ogni stagione, tanto d’estate che d’inverno,
12. salvo il caso deprecabile in cui i monaci si alzassero più tardi, nella quale circostanza bisognerà abbreviare le lezioni e i responsori.
13. Si stia però bene attenti che ciò non avvenga; ma se dovesse accadere, il responsabile di una simile negligenza ne faccia in coro degna riparazione a Dio.

Questa parte della Regola viene letta dai monaci in queste date:

13 febbraio

14 giugno

12   ottobre

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zzz Capitolo X – L’Ufficio notturno dell’estate – 1, 3

zzz Capitolo X – L’Ufficio notturno dell’estate – 1, 3

  1. Da Pasqua fino al principio di novembre si mantenga lo stesso numero di salmi, che è stato prescritto sopra;
  2. eccetto che, a causa della brevità delle notti, non si leggano le lezioni dal lezionario, ma, invece di tre, se ne reciti a memoria una sola dell’antico Testamento seguita da un responsorio breve;
  3. tutto il resto si svolga, come è già stato prescritto, cioè nell’Ufficio vigilare non si dicano mai meno di dodici salmi, senza contare i salmi 3 e 94.

Questa parte della Regola viene letta dai monaci in queste date:

12 febbraio

13 giugno

12   ottobre

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