Quando il cervello è in anticipo e decide cosa fare almeno sette secondi prima

Quando il cervello è in anticipo e decide cosa fare almeno sette secondi prima

L’inconscio è di sette secondi avanti

Altro che libero arbitrio, è il nostro inconscio a prendere le decisioni, prima ancora che noi realizziamo di averle prese. Il cervello “sa” in anticipo, circa sette/otto secondi, quale azione deve intraprendere, prima ancora che la persona sia consapevole della decisione stessa. Una scoperta sconcertante che arriva dalla Germania, dove un gruppo di ricercatori del Max Planck Institute per le scienze cognitive di Lipsia, guidati dal neuroscienziato John-Dylan Haynes, ha messo in discussione il principio di “libero arbitrio” nel corso del processo decisionale messo in atto dal soggetto.

Grazie a delle tecniche di risonanza magnetica funzionale, i ricercatori hanno osservato che le aree del cervello deputate al controllo dell’azione, si attivano circa 10 secondi prima che intervenga la coscienza. L’esperimento ha coinvolto 14 volontari a cui è stato chiesto di premere un bottone a scelta con la mano destra o sinistra, indicando esattamente il momento in cui la decisione veniva presa.

 

Analizzando i risultati è emerso che la corteccia prefrontale, la parte del cervello coinvolta nelle decisioni, si ‘accende’ sette secondi prima che il soggetto decida di premere il pulsante. E poiché le tecniche di imaging scontano un ritardo di circa 3 secondi, i neuroscienziati ritengono che si possa parlare di un lasso di tempo di circa 10 secondi tra la decisione e la consapevolezza di averla presa.

“Sembra che le nostre decisioni”, ha spiegato John Dylan Haynes, “siano predeterminate dall’inconscio, come se il nostro cervello le prendesse prima di noi”.
Questa scoperta, pubblicata sulla rivista Nature Neuroscience, dicono gli autori, può servire a ‘leggere la mente’ in maniera più precisa: “Un giorno potrebbero esserci automobili in grado di capire con largo anticipo se il pilota vuole cambiare strada, ed eseguire da sole il comando”. L’uomo insomma è una semplice macchina biologica e si potrebbe pensare che la stragrande maggioranza delle nostre decisioni, avvengano in modo inconscio. Freud docet!.

Fonte tgcom24

https://sites.google.com/site/hayneslab/people/john-dylan-haynes

http://www.nature.com/neuro/journal/v11/n5/abs/nn.2112.html

 

 

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Charlie Chaplin raccontò al pubblico una storiella fantastica

Charlie Chaplin raccontò al pubblico una storiella fantastica

Charlie Chaplin raccontò al pubblico una storiella fantastica e tutti incominciarono a ridere
Charlie ripeté la stessa storiella e solo pochi risero
Ripeté di nuovo la stessa storiella e questa volta nessuno rise

Allora disse queste parole stupende:
“Se non potete continuare a ridere per la stessa battuta, perché continuate a piangere per lo stesso problema?”
Godetevi ogni momento della vita..!! La vita è bella!

il 16 aprile 1889 nacque Charlie Chaplin – un buon giorno per raccogliere le sue 3 toccanti affermazioni:
(1) niente è permanente in questo mondo, nemmeno i dispiaceri;
(2) mi piace camminare sotto la pioggia, perché nessuno può vedere le mie lacrime;
(3) la giornata più sprecata della nostra vita è quella in cui non abbiamo riso.

Continua a sorridere e passa questo messaggio a quelli che vuoi veder sorridere

 

NOTE

Sir Charlie Spencer Chaplin costruì il suo successo su un personaggio: il vagabondo (The Tramp in inglese): un omino dalle raffinate maniere e la dignità di un gentiluomo, vestito di una stretta giacchetta, pantaloni e scarpe più grandi della sua misura, una bombetta e un bastone da passeggio in bambù. Spiccavano sempre i suoi baffetti e l’andatura ondeggiante era in qualche modo un ballerino. L’emotività sentimentale e il malinconico disincanto di fronte alla spietatezza e alle ingiustizie della società moderna, fecero di Charlot l’emblema della solitudine umana – in particolare delle classi sociali più emarginate – nell’era del progresso economico e industriale.

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L’ipnosi non esiste. Esiste solo l’autoipnosi.

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Ho cambiato di frequente il titolo di questo corso. Questo corso avrebbe potuto chiamarsi

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