22. Non dare sfogo all’ira,
23. non serbare rancore,
24. non covare inganni nel cuore,
25. non dare un falso saluto di pace,
26. non abbandonare la carità.
27. Non giurare per evitare spergiuri,
28. dire la verità con il cuore e con la bocca,
29. non rendere male per male,
30. non fare torti a nessuno, ma sopportare pazientemente quelli che vengono fatti a noi;
31. amare i nemici,
32. non ricambiare le ingiurie e le calunnie, ma piuttosto rispondere con la benevolenza verso i nostri offensori,
33. sopportare persecuzioni per la giustizia.
34. Non essere superbo,
35. non dedito al vino,
36. né vorace,
37. non dormiglione,
38. né pigro;
39. non mormoratore,
40. né maldicente.
41. Riporre in Dio la propria speranza,
42. attribuire a Lui e non a sé quanto di buono scopriamo in noi,
43. ma essere consapevoli che il male viene da noi e accettarne la responsabilità.
Questa parte della Regola viene letta dai monaci in queste date:
19 gennaio |
20 maggio |
19 settembre |
zzz Capitolo XXXV – Il servizio della cucina – 12, 18
Un’ora prima del pranzo, ciascuno dei monaci di turno in cucina riceva, oltre la quantità di cibo stabilita per tutti, un po’ di pane e di vino
zzz Capitolo XXXV – Il servizio della cucina – 1, 11
I fratelli si servano a vicenda e nessuno sia dispensato dal servizio della cucina, se non per malattia o per un impegno di maggiore importanza, perché
zzz Capitolo XXXIV – La distribuzione del necessario – 1, 7
“Si distribuiva a ciascuno proporzionatamente al bisogno”, si legge nella Scrittura. Con questo non intendiamo che si debbano fare preferenze – Dio ce ne
zzz Capitolo XXXIII – Il “vizio” della proprietà – 1, 8
Nel monastero questo vizio dev’essere assolutamente stroncato fin dalle radici, sicché nessuna si azzardi a dare o ricevere qualche cosa senza il permesso
zzz Capitolo XXXII – Gli arnesi e gli oggetti del monastero – 1, 5
Per la cura di tutto quello che il monastero possiede di arnesi, vesti o qualsiasi altro oggetto l’abate scelga dei monaci su cui possa contare a motivo
zzz Capitolo XXXI – Il cellerario del monastero – 13, 19
Soprattutto sia umile e se non può concedere quanto gli è stato richiesto, dia almeno una risposta caritatevole, perché sta scritto: “Una buona parola vale
zzz Capitolo XXXI – Il cellerario del monastero – 1, 12
Come cellerario del monastero si scelga un fratello saggio, maturo, sobrio, che non ecceda nel mangiare e non abbia un carattere superbo, turbolento
zzz Capitolo XXX – La correzione dei ragazzi – 1, 3
Ogni età e intelligenza dev’essere trattata in modo adeguato. Perciò i bambini e gli adolescenti e quelli che non sono in grado di comprendere
zzz Capitolo XXIX – La riammissione dei fratelli che hanno lasciato il monastero – 1, 3
Il monaco, che, dopo aver lasciato per propria colpa il monastero, volesse ritornarvi, prometta anzitutto di correggersi definitivamente dalla colpa
zzz Capitolo XXVIII – La procedura nei confronti degli ostinati – 1, 8
Se un monaco, già ripreso più volte per una qualsiasi colpa, non si correggerà neppure dopo la scomunica, si ricorra a una punizione ancor più severa
zzz Capitolo XXVII – La sollecitudine dell’abate per gli scomunicati – 1, 9
L’abate deve prendersi cura dei colpevoli con la massima sollecitudine, perché “non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati”.
zzz Capitolo XXVI – Rapporti dei confratelli con gli scomunicati – 1, 2
Se qualche monaco oserà avvicinare in qualche modo un fratello scomunicato, o parlare con lui, o inviargli un messaggio, senza l’autorizzazione dell’abate