1. Il monaco che per colpe gravi è stato escluso dal coro e della mensa comune, al termine dell’Ufficio divino si prostri in silenzio davanti alla porta del coro,
2. rimanendo lì disteso con la faccia a terra dinanzi a tutti quelli che escono
3. e continui a fare in questo modo fino a quando l’abate non giudichi che ha sufficientemente riparato.
4. Quando poi sarà chiamato dall’abate, si getti ai piedi di lui e di tutti i fratelli per chiedere le loro preghiere.
5. Allora, se l’abate vorrà, potrà essere riammesso in coro al suo posto o a quello designato dallo stesso abate,
6. senza permettersi, però, di recitare un salmo, una lezione o altro, a meno che l’abate glielo ordini.
7. Inoltre al termine di tutte le Ore dell’Ufficio divino, si prostri a terra lì dove si trova
8. e faccia così la sua riparazione, finché l’abate non metterà fine a questa penitenza.
9. Quelli, invece, che per colpe più leggere sono stati esclusi solo dalla mensa, facciano penitenza in coro per il tempo stabilito dall’abate
10. e la ripetano fin tanto che questi li benedica e dica: Basta!
Questa parte della Regola viene letta dai monaci in queste date:
24 marzo |
24 luglio |
23 novembre |
zzz Capitolo XXXV – Il servizio della cucina – 1, 11
I fratelli si servano a vicenda e nessuno sia dispensato dal servizio della cucina, se non per malattia o per un impegno di maggiore importanza, perché
zzz Capitolo XXXIV – La distribuzione del necessario – 1, 7
“Si distribuiva a ciascuno proporzionatamente al bisogno”, si legge nella Scrittura. Con questo non intendiamo che si debbano fare preferenze – Dio ce ne
zzz Capitolo XXXIII – Il “vizio” della proprietà – 1, 8
Nel monastero questo vizio dev’essere assolutamente stroncato fin dalle radici, sicché nessuna si azzardi a dare o ricevere qualche cosa senza il permesso
zzz Capitolo XXXII – Gli arnesi e gli oggetti del monastero – 1, 5
Per la cura di tutto quello che il monastero possiede di arnesi, vesti o qualsiasi altro oggetto l’abate scelga dei monaci su cui possa contare a motivo
zzz Capitolo XXXI – Il cellerario del monastero – 13, 19
Soprattutto sia umile e se non può concedere quanto gli è stato richiesto, dia almeno una risposta caritatevole, perché sta scritto: “Una buona parola vale
zzz Capitolo XXXI – Il cellerario del monastero – 1, 12
Come cellerario del monastero si scelga un fratello saggio, maturo, sobrio, che non ecceda nel mangiare e non abbia un carattere superbo, turbolento
zzz Capitolo XXX – La correzione dei ragazzi – 1, 3
Ogni età e intelligenza dev’essere trattata in modo adeguato. Perciò i bambini e gli adolescenti e quelli che non sono in grado di comprendere
zzz Capitolo XXIX – La riammissione dei fratelli che hanno lasciato il monastero – 1, 3
Il monaco, che, dopo aver lasciato per propria colpa il monastero, volesse ritornarvi, prometta anzitutto di correggersi definitivamente dalla colpa
zzz Capitolo XXVIII – La procedura nei confronti degli ostinati – 1, 8
Se un monaco, già ripreso più volte per una qualsiasi colpa, non si correggerà neppure dopo la scomunica, si ricorra a una punizione ancor più severa
zzz Capitolo XXVII – La sollecitudine dell’abate per gli scomunicati – 1, 9
L’abate deve prendersi cura dei colpevoli con la massima sollecitudine, perché “non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati”.
zzz Capitolo XXVI – Rapporti dei confratelli con gli scomunicati – 1, 2
Se qualche monaco oserà avvicinare in qualche modo un fratello scomunicato, o parlare con lui, o inviargli un messaggio, senza l’autorizzazione dell’abate
zzz Capitolo XXV – Le colpe più gravi – 1, 6
Il monaco colpevole di mancanze più gravi sia invece sospeso oltre che dalla mensa anche dal coro. Nessuno lo avvicini per fargli compagnia