1. Il monaco colpevole di mancanze più gravi sia invece sospeso oltre che dalla mensa anche dal coro.
2. Nessuno lo avvicini per fargli compagnia o parlare di qualsiasi cosa.
3. Attenda da solo al lavoro che gli sarà assegnato e rimanga nel lutto della penitenza, consapevole della terribile sentenza dell’apostolo che dice:
4. “Costui è stato consegnato alla morte della carne, perché la sua anima sia salva nel giorno del Signore”.
5. Prenda il suo cibo da solo nella quantità e nell’ora che l’abate giudicherà più conveniente per lui;
6. non sia benedetto da chi lo incontra e non si benedica neppure il cibo che gli viene dato.

Questa parte della Regola viene letta dai monaci in queste date:

2 marzo

2 luglio

1 novembre

zzz Capitolo II – L’Abate – 23, 29

zzz Capitolo II – L’Abate – 23, 29

Per quanto riguarda poi la direzione dei monaci, bisogna che tenga presente la norma dell’apostolo: “Correggi, esorta, rimprovera”e precisamente

zzz Capitolo II – L’Abate – 1, 10

zzz Capitolo II – L’Abate – 1, 10

Un abate degno di stare a capo di un monastero deve sempre avere presenti le esigenze implicite nel suo nome, mantenendo le proprie azioni al livello di superiorità che esso comporta.

zzz La Regola di san Benedetto – Prologo 39, 44

zzz La Regola di san Benedetto – Prologo 39, 44

Dunque, fratelli miei, avendo chiesto al Signore a chi toccherà la grazia di dimorare nella sua tenda, abbiamo appreso quali sono le condizioni per rimanervi, purché sappiamo comportarci nel modo dovuto.